-
.
Jingle bells
Era la Vigilia di Natale e, a causa del Corona Virus, tutti i giocatori dei G2 erano rimasti nella Gaming House a Berlino, nonostante le famiglie che abitavano altrove. Sapevano tutti benissimo che poteva essere pericoloso per le loro famiglie e volevano risparmiare loro dei problemi.
Nonostante passassero spesso anche la notte fino minimo le 2 a giocare, in qualche modo, sembrava che si fossero messi d'accordo, dato che alle dieci di sera le luci erano già tutte spente.
Durante la notte c'era chi sognava di passare la giornata solo con il fidanzato, chi di mangiare qualsiasi leccornia gli capitasse a tiro... Era un paradiso, qualche sogno da cui non avrebbero mai voluto essere svegliati.
Ben presto, forse troppo presto per alcuni di loro, arrivò il mattino seguente e con sè un gallo che canta- ...
"Jingle bells, jingle bells, jingle all the way!"
No, quello non poteva assolutamente essere un gallo, a meno che all'improvviso gli animali non avessero iniziato a parlare, ma la cosa era alquanto impossibile. Svegliati di brutto da quella canzone cantata in modo molto stonato, i ragazzi si affacciarono alle loro porte: ciò che viderò fu Marcin, che aveva deciso di mettere un cappello natalizio e svegliarli cantando a squarcia gola quella canzone.
"Jankos, lasciaci dormire! La carriera come cantante non ti si addice affatto!"
Furono i mormorii che il jungler ricevette, mentre non smetteva di cantare.
"Buon Natale ragazzi!"
. -
.
Tempesta di neve
"Oggi quindici dicembre a Los Angeles sta imperversando una vera e propria tempesta di neve. Le condizioni atmosferiche non promettono nulla di buono per l'intera settimana. Solo oggi sono scesi cinquanta centimetri di neve, gli aeroporti al momento sono chiusi, i voli cancellati almeno fino al week-end."
Luka e Carlos stavano ascoltando il notiziario: si erano accorti che quel giorno non aveva smesso un momento di nevicare, però non credevano che la situazione fosse così difficile. Per Carlos e il piccolo Angél Matej, che al momento stava dormendo, era una manna dal cielo: significava che avrebbero passato dei giorni extra con Luka.
"Angél Matej ne sarà felicissimo. Pure io lo sono." Carlos sorrise a Luka e andò a catturargli le labbra in un bacio dolce e passionale, stringendolo a sé.
"Sono felice anch'io che potete restare qui dei giorni in più. Non poteva esserci notizia più bella."
In un imbroglio di coccole, il caminetto spento che emanava ancora calore e loro figlio che dormiva accanto a loro, non gli ci volle molto tempo per addormentarsi.
. -
.
I love you
Le mani di Pyosik tremavano leggermente mentre teneva stretto al petto il regalo per Deft: fino a quel momento non era mai riuscito a confessare di amarlo, anche per paura di essere rifiutato. L'AD Carry però alla fin fine si era mostrato sempre molto gentile e ben disposto con lui ed era ciò che lo aveva spinto a fare quella confessione.
"Mh, Deft... Io... ti amo."
Il viso del giovane Pyosik si tinse di un'accesa nota di rosso, mentre abbassava lo sguardo, un po' intimorito da un possibile no. Non era ciò che voleva udire, dovevano diventare altre parole.
"Pyosik... mi fa piacere sentirtelo dire! Anch'io ti amo, ma mi sembravi sempre un ragazzo un po' timido e non volevo... non so, turbarti molto probabilmente?". -
.
Cena a lume di candela
Luka stava preparando una cena a lume di candela al suo alpha: era il suo compleanno dopotutto e lo voleva rendere speciale, no? Erano a Madrid, nella casa dello spagnolo, ma il proprietario in quel momento non era presente. Sarebbe in ogni caso rientrato a poco e Luka aveva ormai preparato tutto: le candele rosse erano accese e rilasciavano un profumo dolce di petali di ciliegio, i piatti per le portate erano messi per bene, sul tavolo e nella cucina vi erano vari petali di rose e le luci erano soffuse.
Luka si poteva dire soddisfatto di come avesse messo le cose e sperava molto che a Carlos sarebbe piaciuta quella sorpresa nel suo piccolo, anche se la ciliegina sulla torta sarebbe stata dopo cena.
. -
.
No neve
"Papà, quando nevicherà? Natale si avvicina sempre di più, ma non si è ancora vista."
Il piccolo Angèl Matej non vedeva l'ora che nevicasse: voleva andare fuori a giocare con essa, ma se non c'è n'era... Non sembrava nemmeno essere il vero Natale.
"Non lo so, piccolo. Spero presto. Non ti abbattere, okay?"
Carlos gli diede un bacio sulla fronte, stringendolo a s'è, mentre il bambino annuiva. Non voleva che fosse giù di morale, per quello cercò di tirarglielo su. A casa di Luka invece aveva nevicato: qualche giorno prima il fidanzato gli aveva mandato una foto di Los Angeles completamente ricoperta di neve e lo invidiava non poco... Tanto.
Edited by catching_hearts - 19/12/2020, 22:55. -
.
Tanti regali
Quando Angél Matej si alzò il giorno di Natale, non vedeva l'ora di poter aprire i regali: gli piaceva riceverne molti, anche se non era un bambino che aveva troppe pretese. Vestendosi con una maglia natalizia con una renna e un paio di pantaloni della tuta, il bambino scese in soggiorno, dove c'era l'albero di Natale.
I suoi occhietti si illuminarono vedendo tutti i regali che erano sotto l'albero vero. Lo avevano scelto due settimane prima tutti e tre assieme e per quell'anno il suo desiderio principale era stato esaudito: papà Luka era lì a Berlino, per festeggiare con loro. Dopo quel momento di ammirazione tornò in camera e prese dei disegni che aveva fatto all'asilo: era ben poco, però ci teneva molto a consegnarli ai genitori.
"Svegliatevi! Oggi è Natale! Babbo Natale ha lasciato tanti regali!"
Angél Matej era fin troppo entusiasta, ma non vedeva l'ora di poterli aprire.
. -
.
Tradizioni croate
"Papà Luka, quali tradizioni ci sono in Croazia per Natale?"
Angél Matej aveva ormai sei anni, a scuola avevano iniziato a parlare di tradizioni natalizie, quindi lui voleva portare la testimonianza sia di quelle croate, sia di quelle spagnole. Carlos in quel momento però non era in casa, per quel motivo aveva chiesto per prima cosa a Luka.
"Vieni qui e siediti, Angél Matej. Il 4 e il 13 dicembre piantiamo del grano e per il giorno di Natale sarà cresciuto fino al suo massimo. In base a quanto sarà cresciuto, si capirà come andrà l'anno dopo. Il 5 dicembre invece, come qui in Germania, c'è San Nicola che porta i doni. La vigilia di Natale viene chiamata Badnjak e si brucia un ceppo natalizio, spruzzato con acqua santa e lo si fa bruciare per tutta la notte. Quest'anno mi darai una mano il ceppo, vero? Negli anni scorsi eri ancora piccolo, ma ora con la giusta attenzione lo possiamo fare."
Parlare delle tradizioni non era semplice, le avrebbe e le aveva vissute in prima persona, ma negli anni precedenti era ancora piccolo, mentre ora poteva conservare con sé bei ricordi.
"Certo che ti darò una mano! Non vedo l'ora!"
. -
.
Mercatini di Natale
Luka e Carlos avevano appena finito di fare un giro ai mercatini di Natale di Potsdamer Platz: era diventata ormai una tradizione, dato che si tenevano con vista sulla porta di Brandeburgo, uno dei simboli maggiori della città di Berlino. Non era molto grande, ma creava una bella atmosfera natalizia, con tutte le luci e le casette a tema, dove veniva venduto di tutto e di più.
Ogni anno, in quell'esatto posto vi era anche una pista di pattinaggio, alla quale andavano volentieri, anche se lo spagnolo non era molto bravo a pattinare.
"Andiamo a fare una pattinata, dai!" Luka prese per mano Carlos e lo tirò letteralmente verso la pista da pattinaggio, tutto entusiasta.
"Mh, va bene." A Carlos la cosa non piaceva tanto, dato che finiva il più delle volte con il cadere con il sedere a terra, rischiando di farsi pure male. Eppure la sua felicità passava in secondo piano, se ciò significava che il suo Luka potesse donargli i sorrisi che tanto amava.
"Se ti pesa non serve che lo facciamo, eh." Luka gli sorrise dolcemente, intrecciando una mano nella sua.
"Non mi pesa, voglio che tu sia felice, anche a costo di cadere."
Entrambi ridacchiarono, mentre raggiungevano la cassa e compravano il biglietto e noleggiavano i pattini. Quella giornata era stata semplicemente stupenda e non sarebbero state di certo un paio di cadute a rovinarla.
. -
.
Cenone spagnolo
Ora che erano a casa dei genitori di Carlos e Angél Matej si era addormentato, Luka andò in cucina per dare una mano a preparare il cibo per il cenone di Natale. Non era di certo un cuoco, quando giocava ai G2 erano altre persone a cucinare, lui no di certo, ma voleva dare una mano in qualche modo.
"Posso aiutare in qualcosa? Non mi piace stare qui con le mani in mano." Si era rivolto alla suocera, un sorriso sulle labbra, mentre la osservava preparare l'agnello.
"Oh Luka caro, non ce n'è bisogno... ma se proprio insisti... potresti tagliare le patate. Carlos ti ha mai detto come si chiama il cenone?" La donna adorava il genero ed era sempre stata di vedute molto aperte, quindi aveva accettato anche velocemente che il figlio fosse gay.
"Devo tagliarle a fette? Comunque no, non me l'ha mai detto. In croato si dice Badnjak." Era bello e interessante per il croato scoprire queste piccole cose, lo facevano sentire più vicino alla famiglia dello spagnolo.
"Sarebbe meglio a pezzi. In ogni caso si chiama NocheBuena qui."
Mentre la donna metteva l'agnello sulla teglia da forno, Luka finì di preparare le patate, mettendole assieme alla carne. Avendo poi il via libera di raggiungere il suo fidanzato, Luka andò da Carlos, abbracciandolo da dietro.
"Ho preparato la cena assieme a tua madre, è sempre molto carina con me. Sono felice di aver trovato con te e di conseguenza una famiglia simile."
. -
.
La messa
Andare alla messa di mezzanotte con un bambino piccolo nel passeggino non era il massimo: vi erano troppe persone che cantavano e il piccolo poteva venir svegliato, ma Angél Matej se ls dormiva tranquillamente nel passeggino, ignaro di tutto.
Luka dal canto suo a volte muoveva un po' il passeggino in modo da continuare a cullarlo, mentre continuava a pregare assieme a Carlos. Non era mai stato molto religioso, ma da quando era nato andava comunque alla messa di Natale e non voleva interrompere quel rituale. Carlos sembrava poi tenerci molto, quindi non lo voleva contraddire, voleva fare ciò che poteva rendere felice il suo amato fidanzato, semplicemente tutto lì.
. -
.
A bit late for gifts packing
"Aaaaaaaahhhh, tra poco ho un esaurimento nervoso!" Luka osservava i regali che aveva di fronte a sé, sospirando pesantemente: mancavano 10 minuti all'incontro con gli altri per lo scambio dei regali di Natale, ma lui ne aveva impacchettati solo due.
"Amore, cosa succede? Posso aiutarti in qualche modo?" Carlos si era affacciato alla cucina nel sentirlo dire quelle cose, un po' preoccupato.
"Tra dieci minuti dobbiamo essere dagli altri e io ho impacchettato solo due dannati regali! Non ce la farò mai."
Sul tavolo vi era anche tanta carta regalo, ma era davvero in alto mare. Per fortuna Carlos accettò di buon cuore di aiutarlo, offrendo addirittura di occuparsene lui, mentre Luka stesso si preparava. Di certo non poteva presentarsi nelle condizioni in cui era in quel momento: pantaloni e maglia del pigiama in pile, dato il freddo che faceva.
.