Amazing (G)race Winter Edition

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    Scotta



    L'inverno era arrivato, Berlino era ricoperta di un bel manto di neve, nella notte erano caduti almeno una ventina di centimetri. Le strade sembravano essere deserte, nonostante fosse la Vigilia, ma forse era stato quel tempaccio a ridurre le persone a muoversi solo di mattina, o proprio a non muoversi per niente di casa.

    Hylissang doveva rientrare alla Gaming House degli Fnatic dove Bwipo lo aspettava, dopo aver fatto la spesa per il giorno dopo. Era comodo che non ci fosse nessuno per le strade, nessuno lo avrebbe fermato e il freddo non sarebbe entrato di più nelle sue ossa di quanto già non fosse successo fino a quel momento. Era riuscito a trovare tutto ciò che aveva intenzione di preparare il giorno dopo, ma aveva dovuto setacciare più supermercati, per fortuna l'ultimo non era molto lontano dalla Gaming House.



    "Sono tornato ragazzi!" Colui che gli andò incontro fu Bwipo stesso, il quale prese due delle borse che aveva con sé, così da poterlo alleggerire.

    "Ti do una mano, poi ho anche preparato della cioccolata calda, così ti puoi scaldare un po'." Gabriel era sempre stato un ragazzo molto gentile e protettivo, soprattutto nei confronti del suo fidanzato.

    "Grazie, ho preso anche dei biscotti che possiamo mangiare assieme alla cioccolata calda."



    Mettere a posto la spesa in due occupava sicuramente meno tempo che farlo da soli e Hylissang apprezzava davvero quel gesto da parte del suo ragazzo. Appena finirono, si sedettero al tavolo della cucina, pronti a gustarsi la bevanda calda. Zdratevs aveva le mani ancora fredde, nonostante avesse indossato tutto il tempo i guanti, ma lentamente si stavano riscaldando grazie al tepore che regnava nell'edificio. La cioccolata calda era in tazze prettamente natalizie, adornate di renne e neve. Le mani delicate di Hyli andarono a prendere la sua tazza e la portarono alle labbra, le quali si dischiusero per poter bere quella bevanda. Non aveva messo in conto che potesse essere appena stata finita, che quindi era ancora bella bollente e infatti la sua lingua ne risentì immediatamente.



    "Ouch!"



    Zdravets appoggiò lestamente la tazza sul piattino e si alzò andando a prendere un bicchiere d'acqua fredda. Appena il liquido passò sopra la sua lingua, Hyli sentì subito un senso di sollievo, che gli fece sfuggire un gemito soddisfatto dalle labbra. Sentiva la lingua ancora un po' strana, il bruciore era già migliorato e non faceva più così tanto male.

    Edited by catching_hearts - 26/12/2020, 16:45
     
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    Ballo del Ceppo



    "Vieni, dobbiamo aprire le danze, Shouyo."



    Atsumu Miya, il campione di Durmstrang, aveva invitato uno dei campioni di Hogwarts al Ballo del Ceppo e l'altro aveva accettato. Ora che le danze stavano per iniziare e Shouyo era vestito super bene e, soprattutto, guardava solamente lui, Atsumu Miya rischiava di andare in brodo di giuggiole. Non era da lui provare cose così contrastanti, ma quel ragazzo lo aveva davvero stregato, anche troppo.



    "S-sì."



    Per il piccolo Shouyo era ancora incredibile avere la possibilità di danzare con il grande Atsumu Miya. Il fatto era che non erano affatto da soli, la Sala Grande era gremita di studenti, tutti li avrebbero guardati, dato che erano una coppia alquanto strana. Al solo pensiero, le guance di Hinata si arrossarono, ma gli bastò un respiro profondo per darsi una calmata. à

    Miya, con la mano guantata, gli prese gentilmente una delle sue, portandolo così sulla pista da ballo: una mano andò al suo fianco, l'altra strinse quella che aveva già preso e, appena iniziò la canzone, con leggiadria presero a ballare insieme. Non era molto semplice: anche se Hinata aveva preso delle lezioni non era ancora bravissimo e insomma... aveva sempre paura di pestare un piede del compagno di ballo.



    "Oddio, scusa, sono così... impacciato."



    Ecco, era successo e Hinata se ne vergognava assai: aveva molte qualità, quello era sicuro, ma il ballo non era tra quelle, per sua sfortuna.



    "Non preoccuparti, va tutto bene."
     
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    Sciarpa fatta a mano



    "Mamma, ho bisogno che mi insegni a lavorare a maglia, voglio regalare a Carlos una sciarpa fatta interamente da me a maglia, dato che le adora e ne ha molte."



    Quella era di certo la richiesta più strana che Luka avesse fatto alla madre, ma si era messo in testa quella cosa e nessuno lo avrebbe fermato. Cosa c'era di più bello del ricevere una cosa fatta a mano e con amore da parte del tuo amato? Probabilmente nulla.

    La madre, dopo un momento di stupore iniziale, sorrise al figlio e annuì. Non ci volle molto prima che iniziassero a provare, più e più volte finché alla fine Luka riuscì nel suo intento: una sciarpa fatta interamente da lui. Gli ci erano volute delle ore, ma ne erano valse totalmente la pena: Carlos l'avrebbe sicuramente apprezzata moltissimo, ne era certo.
     
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    Il caminetto acceso



    Si erano finalmente uniti nuovamente: Luka era riuscito a rientrare da Los Angeles per Natale e ora potevano festeggiare tutti assieme. Angél Matej era rimasto - per ovvi motivi - con Carlos e ogni giorno non faceva altro che chiedere di papà Luka che gli mancava troppo.

    Con il freddo che si era abbattuto su Berlino, il caminetto acceso era il minimo e quella sera si erano seduti tutti e tre davanti a esso, a godere il tepore che emanava, osservando lo scoppiettio del fuoco. Sotto l'albero vi erano molti regali in attesa di essere aperti, ma lo avrebbero fatto solamente il giorno dopo, prima del pranzo. Il piccolo Angél Matej non era di certo un bambino che sapeva aspettare, però avrebbero evitato di farglieli aprire. Babbo Natale era arrivato prima, ma anche quella notte stessa, da parte di Carlos.



    "Grazie per essere tornato, papà."
     
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    Il mio soulmate



    "Quando troverai il tuo Soulmate, sul tuo braccio apparirà la prima frase che ti rivolgerà."



    Era quello che tutti gli avevano sempre detto: la prima frase sarebbe apparsa sul suo braccio, però erano passati molti anni e Zven non aveva ancora trovato la persona giusta. Era ancora un bambino, aveva conosciuto League of Legends grazie al suo maestro delle elementari e, ora che aveva quindici anni, era entrato a fare parte degli Origen.

    Nel passato aveva fatto streaming con Mithy, quello che ora sarebbe diventato il suo support.



    "Benvenuto, Zven. Sarà un piacere giocare con te in una vera squadra, non serve che mi presenti, ma sono Alfonso, piacere."



    Per Zven era strano poterlo finalmente vederlo dal vivo, ma ciò che fu più strano, fu che quelle parole che aveva appena sentito, erano apparse sul suo braccio destro.



    "Il piacere è tutto mio, io sono Jesper."



    Avendo entrambi una maglia con le maniche corte, non fu difficile notare che la sua risposta era apparsa anche sul braccio dello spagnolo. Gli occhi di Zven si illuminarono e un sorriso apparve sul suo viso: era lui il suo soulmate ed era pure attraente. Ora poteva davvero credere a tutto quello che dicevano.
     
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    Being a pirate



    Caps era un pirata, non era molto forte, però suo padre lo aveva costretto a diventarlo e a lui non andava esattamente a genio. Non era fatto per essere un uomo di mare, tanto meno per andare a distruggere navi nemiche, ecco.

    Sospirò il piccolo Caps mentre osservava l'acqua sotto di lui: da lontano sentiva una canzone, qualcuno stava cantando, ma era un qualcosa di melodico, che sembrava volerlo attirare ovunque quella fonte fosse.



    "Rasmus, resta qui! Dove stai andando???"



    Il ragazzo non rispose al padre, ma continuò a scendere dalla nave, arrancando verso la fonte di quella voce: come pirata non doveva farsi soggiogare da un tritone, ma cosa poteva farci?



    "Wow, sei... stupendo e fantastico."



    Non riuscì a dire altro, mentre il tritone si accorgeva di lui solo nel momento in cui gli rivolse la parola.



    "Fossi in te me ne andrei, umano."
     
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    You're a vampire




    "Deft, cosa ti succede?"



    La voce di Pyosik era preoccupata mentre osservava preoccupato il compagno di squadra: gli occhi gli erano diventati rossi e fissava il suo taglio alla mano in modo molto strano. C'era decisamente qualcosa che non andava.



    "Pyosik vattene... vattene prima che sia troppo tardi. Io sono... un vampiro."



    Deft era attratto dal sangue che scorreva dal taglio che si era fatto il jungler, ma non voleva arrivare a morderlo, sapeva però che se il ragazzo non scappava... non si sarebbe trattenuto.



    "Ma Deft... s-se ne hai bisogno... fallo."



    Pyosik aveva leggermente paura, ma non voleva che il ragazzo stesse male e se non riusciva a resistere... che prendesse il suo sangue. L'ultima cosa che voleva era che stessa male a causa sua.



    "Vattene... per favore! Non chiedo altro. Starò bene, promesso."
     
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    Slittino



    "Tobias ti puoi già ritirare, tanto vincerò io questa sfida con lo slittino!"



    Quelle parole non toccarono minimamente Twisted Fate, il quale si limitò a ghignare mentre si sedeva sullo slittino. Non aveva idea se Malcom lo avesse mai usato, ma era certo che era più bravo lui.



    "Lo vedremo Malcom, al mio tre partiamo."



    Erano in cima a una piccola collina, la neve la ricopriva e avevano avuto la brillante idea di fare quella sfida. Davanti a loro c'era solo la discesa, ai lati alcuni cespugli, ma se tutto andava bene, nessuno si sarebbe fatto male. Forse.



    "1... 2... 3...!"



    Partirono nello stesso momento, Malcom sembrava troppo preso a guardare cosa stesse facendo Tobias, per concentrarsi sul manovrare lo slittino. Tobias fu furbo e non lo avvisò del fatto che davanti a lui vi era un piccolo ostacolo e l'altro non se ne rese conto. Ne venne a conoscenza fin troppo tardi, letteralmente nel momento in cui lo slittino finì contro l'oggetto e lo fece rovesciare nella neve, in mezzo a un cespuglio.



    "Urgh...!"



    Malcom si rialzò con leggera difficoltà, andando a riprendere lo slittino, mentre Tobias lo fissava dalla base della collina. Sul volto del vincitore vi era un ghigno soddisfatto e sembrava cercare di trattenersi dal ridere. Quando lo sconfitto lo raggiunse, totalmente nero per la rabbia, non poté non ridergli in faccia.



    "Questo é stato un colpo basso!" Si lamentò Graves, mentre Tobias non la smetteva di ridere.

    "Io non c'entro nulla. Se tu avessi fatto attenzione a dove andavi, invece di fissare il tuo sguardo sulla mia schiena, non sarebbe successo." Parlare era difficile in mezzo alle risate, ma non poteva farci molto. "Vedi anche di metterti a posto. Sei pieno di foglie e fai ancora più ridere."



    "Questa me la pagherai."



    Sibilò Malcom mentre si toglieva le foglie, pronto per un'altra sfida, che Tobias quella volta NON avrebbe vinto.

    Edited by catching_hearts - 26/12/2020, 21:22
     
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    Un sorriso



    Stavano facendo una pausa dagli allenamenti - anche se Yurio non avrebbe voluto, ma Viktor e Yakov lo aveva letteralmente costretto - e il giovane russo stava chattando con Otabek, il pattinatore kazako. Yurio quando sentiva il kazako era sempre felice e sorridente, mentre con chiunque altro era piuttosto burbero.



    "Tu sai a chi sta scrivendo Yurio, Yuuri?" Viktor si era messo un dito sulle labbra, mentre le braccia erano incrociate al petto e osservava il minorenne.

    "No Viktor, ma dalla faccia sembra si stia divertendo..." Il fatto che il piccolo russo fosse così felice nel scrivere a qualcosa era strano per Yuuri, ma Viktor lo conosceva decisamente meglio di lui.

    "FATEVI I CAZZI VOSTRI E STATE ZITTI! NON SIETE I MIEI GENITORI E NON DEVO RENDERE CONTO A VOI CON CHI STO CHATTANDO!"



    Yurio aveva sentito ogni singola parola detta dagli altri due e ovviamente si era irritato, mentre fino a poco prima era bello tranquillo. Il suo umore cambiò però nel giro di pochissimo tempo, quando ricevette una risposta dal suo interlocutore, quindi tornò a ignorare Viktor e Yuuri, mentre faceva ulteriore stretching.
     
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    Play



    Iniziare a giocare a Lol a ventotto anni suonati non era facile: quando si è piccoli è più semplice imparare cose nuove, mentre a quell'età era più difficile. Entrare in Aram e utilizzare campioni mai usati prima o di cui non si sapeva molto era pure peggio alle prime armi.

    Mentre il gioco caricava, dare un veloce sguardo alle abilità di chi era capitato era il minimo, saperle mettere in atto nel modo giusto era però tutta un'altra cosa.

    In mezzo alla mid lane - l'unica che c'era in Aram - in attesa del momento giusto per dare il colpo di grazia, non vi erano molti modi per scappare, però usare le abilità senza pensare troppo alle possibili combo era più semplice di tutto il resto e ben presto poteva anche arrivare il first blood.



    "Non fatevi prendere in giro dalla mia entrata improvvisa e drammatica che mi ha portato il first blood, non ho idea di cosa sto facendo."



    Usare campioni che erano assassini era utile per imparare i combattimenti da vicino e l'1v1, però le cose bisognava farle anche con cognizione di causa, non solamente alla cieca, alla come andrà, andrà. Certe ultimates bisognava usarle al momento giusto, non in modo totalmente sconsiderato.
     
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    Piattole guasta serata



    Da qualche minuto Graves sentiva del prurito al pube: era la prima volta che gli succedeva, non gli sembrava affatto normale, però non riusciva a farlo calmare. Sospirò mentre passava nuovamente una mano a grattarsi. Cosa mai poteva avere?



    Si alzò con uno sbuffo e andò in bagno: sperava di venirne a capo, ma forse da solo non ce l'avrebbe fatta e avrebbe avuto bisogno dell'aiuto di qualcuno. Sbuffò e si abbassò pantaloni e boxer, osservando i peli all'altezza del pube. Non poteva restare tutta la serata a grattare, sembrava che qualcuno gli avesse riversato della polvere pruriginosa addosso.







    "Piattole...? Ma cosa diavolo..."







    Oh, perfetto, la serata era rovinata: non voleva passarle a nessuno con cui poi sarebber dovuto andare e la cosa non gli piaceva per niente.







    "Malcom, tutto a posto?" Graves sussultò nel sentire la voce di Twisted Fate, ma sorrise.







    "Sì, arrivo subito, non preoccuparti per me."
     
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    Ansia



    "Sai Deft... Ho paura, paura che voi e i fan vi aspettiate molto da me e quindi ho un po' l'ansia da prestazione per questa prima partita. Darò il meglio di me stesso, negli scrims abbiamo giocato tutti molto bene assieme, però... non lo so." Il povero Pyosik stava avendo un quasi crollo il giorno prima dell'inizio dell'inizio dello spring split, preoccupato di fare casini alla prima partita con i nuovi compagni.

    "Pyosik, non ti preoccupare. Sei un jungler molto bravo, non devi metterti così tanta pressione addosso da solo. Gioca come sai fare, noi ci adatteremo a te, o tu lo farai con noi. Siamo umani, non ti mangiamo."
     
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    Confessioni



    Le labbra di YellowStar andarono a chiudere quelle di Rekkles tra le sue, in un bacio dolce e gentile, che non aveva pretese. Quello era il loro primissimo bacio e non voleva forzare nulla. Se Martin non voleva, poteva respingerlo.



    "Io... non ti devi sentire obbligato a ricambiare. So di amarti, ma se per te non è così va benissimo comunque. Non posso obbligarti a ricambiare i miei sentimenti."



    Rekkles scosse la testa a quelle parole: non doveva pensare una cosa simile.


    "Ti amo pure io, Bora, non mi sento obbligato. Anche i miei sentimenti per te sono gli stessi."
     
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    Good driver



    "Jankos ti prego, presta attenzione alla strada, o finiamo con lo schiantarci contro un palo, un'altra macchina o un albero e, nel peggiore dei casi, moriamo tutti."



    MikyX era esasperato: come era possibile che Marcin avesse passato anche la parte pratica dell'esame della patente? Non era per niente in grado di guidare al meglio una macchina, bastava vederlo in quel frangente.



    "Non ci succederà nulla, smettila di fare il melodrammatico, Mihael. Sono un bravo guidatore dopotutto. L'esame è andato molto bene alla fine e non mi sto comportando in modo diverso."



    Okay, chi gli aveva dato la patente aveva fumato quel giorno, perché non era possibile tutto quel continuo rischio.
     
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