Calendario dell'avvento di Kaos Borealis

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    - Caro Babbo Natale,

    quest'anno sono stato un bambino molto bravo: sono andato tutti i giorni all'asilo, non ho picchiato i miei compagni, ho fatto il bravo con lo zio Duffmann e tante altre cose. Papà Carlos può confermare che sono stato un angioletto!

    Signor Babbo Natale, non sono un ragazzino esigente, quest'anno non voglio giochi. Preferirei che papà Luka potesse tornare qui in Germania e passare tutti e tre assieme questa bellissima festa.

    Angél Matej -



    Carlos aveva messo a letto il piccolo Angél, dopo che il bambino era stato tutto il pomeriggio a scrivere la letterina per Babbo Natale. Lui non aveva mai guardato cosa stesse scrivendo suo figlio, ma ora che doveva "inviare" quella lettera, era curioso.

    Poteva immaginare che Angél Matej avesse detto solo alcune parole e le maestre avessero poi formato quella letterina, però gli dispiaceva un sacco. Vedeva ogni giorno come il figlioletto soffrisse della lontananza del padre e odiava non poter fare niente per tirargli su il morale. Ovviamente sentirlo su Skype ogni giorno non era la stessa cosa che averlo lì di persona. Decise di fare una foto e mandarla al proprio ragazzo, sospirando appena: Luka mancava molto pure a lui e con il passare degli anni si pentiva un pochino di averlo lasciato andare. Lo aveva fatto però per il suo bene, perché era un suo desiderio e per non dover mandare via Rasmus.


    - Guarda cosa vorrebbe Angél Matej per Natale. Manchi tantissimo ad entrambi. ♥ -


    Provò anche a chiamarlo su skype, non era sicuro se stesse giocando o cosa stesse facendo, ma voleva sentirlo e a Los Angeles era appena mezzogiorno a quel punto.


    "Buongiorno querido, come stai?" Era felice di poterlo sentire, poi Luka aveva accettato subito la chiamata.

    "Hola querido, molto bene, tu invece? Angél Matej è a letto immagino, vero?" Il croato aveva un sorriso enorme sulle labbra: era riuscito a prenotare un volo per tornare da loro per Natale, ma voleva che fosse una sorpresa per entrambi.

    "Tutto bene, grazie. Sì, l'ho messo a letto, ma potrebbe svegliarsi perché ha il sonno agitato oggi. Hai visto la letterina che ha scritto assieme alle maestre all'asilo?" Aveva la sensazione che il piccoletto potesse avere un qualche problema al pancino in quel momento, ma non ne era sicuro.

    "Non sta bene? Comunque sì, è super tenero. Posso solo dirti che sto cercando di trovare un modo per rientrare, ma non sono sicuro di riuscirci. Non dirgli niente però, voglio che - in caso - sia una sorpresa." Luka teneva molto al fatto che Carlos mantenesse il possibile segreto.

    "Papà... il pancino..." Angél Matej era apparso sulla soglia della cucina, il suo peluche preferito in mano, stretto al petto, mentre si stropicciava un occhio.

    "Vieni qui... tra poco vieni con me nel lettone e ti faccio una boule dell'acqua calda." Carlos si alzò e lo prese in braccio, portandolo dove aveva il pc. "C'è qualcuno qui in chiamata, che ti farà sicuramente piacere sentire." Gli accarezzò piano la schiena, facendo così anche girare il figlio verso lo schermo del computer.

    "Papà...!" Un sorriso enorme si formò sulle sue labbra, sentendosi già un po' meglio nel vedere Luka.

    "Ciao ometto, hai mal di pancia? Mi manchi tantissimo." Il croato era un po' preoccupato per la salute del figlio e avrebbe tanto voluto essere lì con loro in quel momento, per abbracciarlo.

    "Sì... mi dà un po' fastidio, ma sono sicuro che passerà presto! Non ti devi preoccupare, sono un uomo forte io!" Gli dava fastidio da un po', ma questo non voleva dirglielo.

    "Sei nostro figlio, sono orgoglioso di te. Ma dimmi... cosa vorresti per Natale? Hai chiesto qualcosa in particolare a Babbo Natale?" Fece finta di nulla, voleva sentire certe parole dalle sue labbra, poi si sarebbe sentito felice e avrebbe reso quella giornata ancor più bella.

    "Una sola cosa ho chiesto: tutto ciò che voglio per Natale, sei tu, papino!" L'aveva quasi urlato, però ci teneva davvero a farglielo capire. "Sarebbe un regalo stupendo se tu riuscissi a rientrare e passare il Natale con noi. Non voglio davvero altro."

    "..."

    Luka non disse nulla, anche se a quelle parole era stato molto combattuto sul confessare che aveva comprato il biglietto per l'aereo. Non era giusto nei suoi confronti, però doveva davvero essere una grande sorpresa. Gli avrebbe preso qualche regalo lì in America, qualche gioco, libro con illustrazioni di cavalli... Anche se aveva un solo desiderio, ma non lo poteva lasciare completamente a mani vuote, no?

    unknown

     
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