Cow-T 11

Prima settimana

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  1. catching_hearts
     
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    Prince Rakan and princess Xayah



    "Mamma, mamma! Mi racconti di come tu e papà vi siete conosciuti?"




    Una fata molto piccola, dai tratti dolci e gentili si era messa a cavalcioni sulle gambe della madre, Xayah, pronta ad ascoltare per l'ennesima volta la storia dell'innamoramento dei suoi genitori. La bambina aveva a malapena otto anni, i capelli rossi come quelli della madre, gli occhi dorati esattamente come quelli del padre. Era una fata esattamente come la madre, un po' testarda e ribelle, tratti presi da entrambi i genitori che ancora erano il principe e la principessa del regno delle fate del bosco di Elderwood.


    Junko, la bambina che sedeva ora sulle sue gambe, era l'erede al trono, quando i genitori sarebbero passati a miglior vita, ma sarebbero passati sicuramente svariati anni prima che quella possibilità potesse diventare anche solo concreta. Il loro popolo dopotutto era molto longevo e a meno di problemi seri... Sarebbero passati almeno un centinaio d'anni ancora prima che Xayah dovesse lasciare quel ruolo alla figlioletta.


    La principessa sorrise dolcemente alla figlia, andando con una mano a scompigliarle i capelli. Nei suoi occhi rivedeva costantemente quelli di Rakan, che in quel momento era dalla sua famiglia per discutere di cose molto importanti. Fino a poco prima di conoscersi sul serio e finire con l'innamorarsi l'uno dell'altra erano parti di fazioni diverse, di famiglie diverse. Ora erano sposati, quindi in un certo senso era come se le loro famiglie si fossero unite, anche se all'inizio non era stato facile fare accettare la loro relazione.





    "Non ti stancherai mai di ascoltare quella storia, eh piccola Junko? Oggi farò ben di più: ti porterò con me nel posto in cui papà ha rischiato la sua vita per me e proprio lì, in quel momento, mi sono resa conto di quanto lui ci tenesse a me, oltre al fatto che avrebbe fatto di tutto per me."




    Era un posto particolare quello dove la stava per portare, un posto segreto, ma quella volta il suo essere una principessa ribelle l'aveva portata nei guai e - anche se Rakan era di una fazione opposta, nonostante fosse comunque una fata - colui che in quel momento era suo marito e il padre di sua figlia... le aveva salvato la vita per sempre. Xayah mise Junko a terra, la quale zompettò in camera sua a cambiarsi, sotto lo sguardo attento della madre. Lei non aveva bisogno di un cambio d'abiti in quel momento: indossava quasi sempre il suo vestito fatto di foglie, a parte quando dormiva. Non ci volle molto tempo prima che le due donne lasciassero la casa in mezzo al bosco, dirette verso una destinazione sconosciuta alla bambina, ma che portava davvero tanti ricordi alla mente della donna più vecchia.

    Rakan ancora portava i segni di quel maledetto - ma anche al contempo benedetto - giorno. Lui tendeva a non indossare mai nulla sul petto, anzi: sembrava voler sempre mostrare con orgoglio le ferite di guerra.

    Man mano che camminavano il bosco diventava sempre più fitto, gli alberi sempre più imponenti e la luce mano a mano faticava a filtrare attraverso le fronde di essi. Qua e là il terreno veniva baciato da soffusi raggi solari, ma erano davvero molto radi. Loro non avevano di certo bisogno di molta luce: lì le piante e gli animali ne fornivano abbastanza anche senza che ce ne fosse davvero bisogno, quindi non era come avventurarsi in un posto completamente buio. Di sicuro era però diverso da dove era casa loro: era sì circondata dal verde e dagli alberi, ma c'era molta più luce naturale rispetto a lì. Era un posto tranquillo e lontano dalla vita di corte, alla quale Xayah avrebbe dovuto partecipare attivamente, ma era una ribelle e non si faceva mai mettere i piedi in testa da nessuno. Voleva tenere assolutamente la sua bambina fuori da quel giro, anche se come unica erede prima o poi sarebbe stata destinata a prendere il suo posto. Ovviamente quelle decisioni avevano avuto non poche conseguenze, ma lei se ne era infischiata ogni volta e si faceva viva a palazzo solo quando strettamente necessario. Era già stata costretta a far conoscere la figlia ai genitori e invece lei l'avrebbe evitato molto volentieri. Da quando aveva sposato Rakan i rapporti con la sua famiglia erano molto controversi, dato che loro non approvavano il suo consorte, per quell'esatto motivo preferiva passare il minor tempo possibile con loro. Xayah poteva capire che non sopportassero molto la famiglia di suo marito, ma con quel matrimonio avevano anche messo una pietra sopra tutte le faide che c'erano state tra le due famiglie fino a quel momento.

    Man mano che camminavano, arrivarono in una zona molto più illuminata della precedente. Lì la luce era molto diversa e proveniva da un albero incantato. Gli occhi della piccola guazzavano di felice in ogni dove: quel posto era semplicemente stupendo e non capiva come potesse essere successo qualcosa di brutto alla madre proprio lì. Sembrava una località molto tranquilla e si sarebbe messa volentieri a giocarci attorno, ma erano lì per uno scopo ben preciso e voleva assolutamente sentire quel racconto. Il gioco poteva venire anche dopo, in quel caso.




    "Sai piccola Junko... tuo padre è stato sempre un Don Giovanni e sono più che sicura che lo fosse anche prima di conoscermi. Io sono però una donna molto particolare, non mi innamoro della prima persona che mi fa la corte e diciamo che... all'inizio non sopportavo moltissimo Rakan." Mentre Xayah parlava, andò a sedersi su una radice di quell'albero, facendo cenno anche alla figlia di sedersi lì con lei. "Per scappare dai miei doveri di principessa, mi nascondevo molto spesso qua. Si tratta di un luogo molto bello e silenzioso, ed è proprio qui che un giorno lo incontrai. Lui mi è stato da subito indifferente, mentre io per lui sono stata sicuramente una preda molto appetitosa da avere subito al suo fianco." Sorrise Xayah, mentre ripensava a quei momenti: a quel tempo lo aveva evitato, si era fatta desiderare anche troppo, ma alla fine era ceduta alle sue avanches. "Credo di non aver mai conosciuto una fata così cocciuta come lui. Ogni giorno veniva qui con la speranza di incontrarmi, di potermi parlare, di potermi corteggiare."




    "Alla fine però c'è riuscito e dal vostro amore sono nata io!" Junko non le lasciò nemmeno finire di raccontare, ma Xayah non se la prese, anzi: le sorrise con dolcezza, accarezzandole il viso.




    "Beh, ti posso assicurare che dal nostro primo incontro a quando io mi sono davvero innamorata di lui è passato molto tempo. Ogni giorno però ci incontravamo qui, parlavamo, ci tenevamo compagnia, lui mi faceva sempre la corte, ma poi alla fine prendavamo le nostre vie e ci separavamo. Poi un giorno di almeno duecento anni fa, anno più anno meno, ci sono stati dei problemi. Qualcuno era stato assoldato per uccidermi, in quanto unica erede e discendente diretta dei miei genitori, che come ben sai sono il re e la regina. In casa nostra non mi sentivo per niente sicura nonostante le guardie reali e questo era il mio piccolo angolo di paradiso che solo io e Rakan conoscevamo. Grazie alla mia agilità lo avevo raggiunto in poco tempo, anche se mi sentivo costantemente seguita, ma non ero mai stata attaccata finché non ero arrivata qui. Forse in realtà volevano sia me, sia papà, non ne sono del tutto certa." Xayah sospirò appena, mentre teneva lo sguardo nel vuoto e le sembrava di poter rivivere quel momento che stava raccontando. "Mi hanno attaccato completamente alla sprovvista, quando Rakan ancora non c'era e, anche se sono molto letale, erano comunque troppi e con poteri molto differenti. I miei poteri e quelli di papà sono però molto complementari, quindi con il suo arrivo tutto divenne più sostenibile. Ma sai... erano comunque troppe persone, io ero colei che doveva venire... non so, uccisa credo, ma Rakan si è messo in mezzo. Per lui ero così importante da arrivare a rischiare di morire, pur di vedere me in quelle condizioni. Eppure io ancora non lo amavo a quel tempo, solo da quel giorno ho davvero capito i suoi, ma soprattutto i miei sentimenti."




    Xayah si alzò e si avvicinò a un punto particolare dell'albero, sfiorandone appena la corteccia ruvida, mentre sospirava.




    "In questo esatto punto... è qui che papà è stato ferito quasi a morte. Ogni volta che lo vedo, o che vedo la sua cicatrice sul petto mi sento male. Perché lui era a un passo da non essere qui con noi. Non eri ancora nata, però si è immolato per salvarmi e non riuscirò a essergli mai abbastanza riconoscente."




    Non era ancora stata in grado di trovare il modo di ringraziarlo a dovere per ciò che aveva fatto per lei, ma ogni giorno sapeva di amarlo sempre di più, fino alla fine dei loro giorni. Rakan avrebbe dovuto sopportarla ancora per molto tempo.




    "Grazie per avermi portata qui e avermi raccontato tutto nei dettagli mamma. Ti voglio tanto bene." Junko strinse la mano che la madre teneva lungo la gamba, sorridendole.




    "Di niente piccola. Era giusto che prima o poi venissi a sapere l'intera storia. Ti voglio bene pure io, ma non essere testarda come me, prendi un po' da papà."



    Fandom: League of Legends
    Personaggi: Xayah, Rakan, OC
    Genere: Generale, Triste
    Avvertimenti: AU, raccolta
    Wordcount: 1547 parole
    Missione e prompt: #3 – Boschi



    Edited by catching_hearts - 12/2/2021, 18:39
     
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17 replies since 8/2/2021, 11:51   180 views
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