Arianna Writes

Posts written by catching_hearts

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    Bacio al sapore di morte



    Il principe si avvicinò alla Bella Addormentata: era distesa, le mani incrociate sul ventre, gli occhi chiusi, ma non respirava. Il sonno in cui la vecchia strega l'aveva portata era troppo pesante e i sette nani gli avevano detto che un bacio avrebbe potuto salvarla.

    La ragazza era pure carina, quindi il principe si chinò verso di lei e la baciò sulle labbra, ma subito sentì che qualcosa non andava: iniziò a girargli la testa, lo stomaco gli si stava ribellando e poco dopo si accasciò a terra morto.

    Quel bacio gli era costato la vita: la Bella addormentata non era solo in un sonno perenne, ma chiunque l'avrebbe baciata avrebbe portato nel suo corpo un veleno letale fin dal primo contatto con esso.


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    Fandom: La bella addormentata
    Personaggi: Principe, la bella addormentata
    Warning: Death!fic, What!if
    Generi: Angst
    Prompt: Le labbra della bella addormentata fanno morire il principe

  2. .

    Rosa sanguinante



    Esplorando il castello, Belle era arrivata nell'ala ovest, il posto che la Bestia le aveva assolutamente vietato di visitare. Appena arrivò nel punto più alto trovò una rosa incantata chiusa in una campana di vetro. Alcune foglie erano già cadute e, mentre stava cercando di toccare la campana, un ruggito le rimbombò con prepotenza nella testa.



    "Ti avevo detto di non venire qui...! Cosa ci fai qui?"



    Tutta la rabbia, la furia era palese negli occhi della Bestia, che sembrava fuori di sé per quell'affronto. Era a quattro zampe, ringhiava addosso alla povera Belle, che arretrava, totalmente impaurita da quella situazione.



    "I-io..." Balbettò la ragazza.



    "Zitta...! La pagherai!"



    Un altro ruggito poco prima che la Bestia spiccasse un salto e le finisse addosso, buttandola a terra sotto il suo peso non da poco. Alzò una zampa, portandola con molta furia al volto della ragazza: sangue uscì all'istante dai graffi profondi che le lasciò. Si rialzò e la prese per il collo, stringendo così forte da impedirle subito di respirare. Era davvero arrabbiato, non riusciva più a ragionare e ci volle poco prima che la lasciasse andare, finendola con un morso profondo alla carotide, che recise con molta facilità. Soddisfatto se ne andò, lasciando la ragazza morta lì sul pavimento, incurante di qualsiasi cosa potesse succedere attorno a lui. Era davvero una bestia, ma non poteva farci nulla, quella era la sua maledizione.

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    Fandom: La Bella e la Bestia
    Personaggi: Belle, la Bestia
    Warning: Death!fic, What!if
    Generi: Angst
    Prompt: la Bestia uccide Belle quando lei scopre la rosa

  3. .

    Trasformazione



    Carlos era un licantropo anziano e ben sapeva quanto fosse difficile la prima volta la trasformazione. Nel suo branco era da poco arrivato un nuovo licantropo, era solo da qualche giorno che era stato morso e Carlos aveva deciso di prenderlo sotto la sua ala protettiva, per evitare che potesse morire.

    Sapeva di dovergli insegnare tutto, ma quella era la sua prima luna piena e appena essa sarebbe uscita dalle nuvole... oh, non voleva davvero pensarci. Aveva deciso di portarlo in un posto per così dire... sicuro, dove sarebbero stati da soli e Luka - quello era il nome del ragazzo - non avrebbe potuto fare del male a nessuno, a parte a Carlos stesso.

    Guardando il ragazzino che si guardava attorno spaesato, alla mente gli tornava quella notte di molti anni prima... lui non aveva avuto nessuno a cercare di aiutarlo, non aveva saputo che quel morso lo aveva condannato a essere un licantropo e quella notte... beh, quella notte era stata una delle sue peggiori, aveva sentito molto male, aveva distrutto molta parte del bosco dove si era trovato, quando tutto era finito era svenuto e aveva perso molto sangue. Quando era diventato il capobranco e il più anziano, si era messo in testa che non avrebbe permesso a nessuno di attraversare l'inferno come era successo a lui. Ecco per quale motivo in quel momento si trovava lì con il nuovo arrivato, quel ragazzino di cui segretamente si era anche un po' innamorato, lo doveva ammettere. Una persona così non meritava assolutamente quello che era successo a lui.



    Lentamente la luna iniziò a splendere in cielo in tutta la sua pienezza e, davanti agli occhi di un Carlos già trasformato - lui a differenza di Luka sapeva trasformarsi a piacere - quel piccolo croato iniziò la trasformazione.

    Gli ululati di dolore che il croato emetteva gli facevano male, ma non poteva altro se non aspettare che iniziasse a dare di matto e solo a quel punto sarebbe stato in grado di intervenire.



    "Sono qui con te, Luka, non temere."

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    Fandom: LOL RPF
    Personaggi: Ocelote, Perkz
    Warning: AU
    Generi: Angst
    Prompt: Werewolf!Carlos, il resto a te

  4. .

    Pescando



    Sarah Fortune era una piratessa molto temuta da parte di tutti sulle acque di Bilgewater, da quando Gangplank le aveva ucciso la sua adorata famiglia. Nonostante le sue varie angherie, non le dispiaceva andare a pescare quando non si dedicava a far esplodere navi altrui o picchiare gente.

    Non era di certo una cosa che faceva ogni giorno, ma se la poteva - forse - permettere.



    "Capitano, abbiamo preso qualcosa!"



    Sarah si limitò a fare cenno di ritirare la rete e, assieme ai pesci normali, nessuno si sarebbe davvero aspettato di trovare uno yordle tra essi. Miss Fortune scese dal comando della nave per avvicinarsi a Teemo e guardarlo meglio: ovviamente era completamente bagnato, in quel momento sembrava pure innocuo a dire la verità.



    "Cosa facciamo, capitano?" La voce dei suoi uomini la risvegliò dai suoi pensieri, ma la piratessa non sapeva davvero cosa dire. Non potevano di certo portarlo con loro, ma non voleva nemmeno dover attraccare per lasciarlo sulla terra ferma.



    "Lo teniamo con noi per il momento."

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    Fandom: LOL
    Personaggi: Sarah Fortune, Teemo
    Warning:
    Generi:
    Prompt: ti sfido a scrivere di Miss Fortune che pesca

  5. .

    I hate my life



    Oddio no, c'è il sole d'agosto, questo significa che questa sarà un'altra giornata pessima per me. L'autista mi mette in moto e io vorrei solo spegnermi: non ho mica voglia di dovermi sorbire tutte quelle persone puzzolenti che si accalcheranno qui sopra nelle otto ore del mio turno.

    L'asfalto è molto caldo, quindi anche la temperatura deve essere molto alta, le ore peggiori sono quelle del pranzo: le persone che salgono mi fanno venire il voltamotore, la puzza che aleggia al mio interno è insopportabile. Perché devono esserci questi giorni così caldi? Perché non sono un autobus in una qualche nazione del nord, dove principalmente fa sempre freddo?

    Ed ecco che di nuovo sono pieno di persone, fanno un rumore molto forte, ma io devo comunque continuare i miei giri.

    Ah, quando finisco per oggi? Non ne posso più. Odio la mia vita, è assolutamente ingiusta. Persone, LAVATEVI per favore.

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    Fandom: Originali
    Personaggi: Autobus
    Warning: Nonsense
    Generi: ---
    Prompt: ti sfido a scrivere di Autobus in agosto

  6. .

    Black Cat



    Luka era rientrato a casa con una scatola chiusa, dove vi erano alcuni buchi, per far passare l'aria. Qualsiasi cosa ci fosse lì dentro sicuramente era viva, ma la scatola non si muoveva in quel momento.

    "Angel Matej, vieni qui in cucina."

    Lo chiamò, mentre metteva piede in cucina e appoggiava con cura la scatola sul divano. Il piccoletto lo raggiunse non molto tempo dopo, seguito a ruota da Carlos; entrambi erano molto curiosi, dato che Luka qualche un'ora prima aveva annunciato che sarebbe uscito, ma non aveva voluto svelare dove sarebbe andato.

    "Posso aprirlo...?" Gli occhi di Angel brillavano: gli piacevano davvero molto i regali e, anche se i genitori non gli facevano mancare niente, non ne riceveva di certo ogni giorno.

    "Certo, ma ti consiglio di fare attenzione." Rispose il croato, andando ad abbracciare il marito.

    Angel Matej si limitò ad annuire e, con estrema attenzione aprì la scatola: al suo interno vi era un gattino tutto nero, gli occhi erano azzurrini ed era davvero super carino. Stava dormendo, per quel motivo non osò tirarlo fuori, bensì andò ad abbracciare Luka molto forte - per quanto il suo essere un bambino glielo potesse concedere - troppo felice.

    "Grazie mille papà, è un gatto bellissimo! Ti voglio tanto bene."

    Fandom: RPF LOL
    Personaggi: Ocelote, Perkz, Angel Matej
    Warning: Omega!verse, AU
    Generi: Fluff, Slice of Life
    Prompt: Gatto Nero

  7. .

    Accettare



    Seduto sul letto della sua sala comune di Tassorosso, la valigia aperta a terra, Kiss osservava dei vestiti che vi erano dentro. Si alzò e si chinò su essi, osservandone il tessuto, mentre un sospiro lasciava le sue labbra rosee: era da qualche tempo che stava iniziando a chiedersi se a lui piaceva davvero essere un uomo, le volte in cui andava a fare shopping finiva con il guardare i vestiti che di norma avrebbero indossato le ragazze o le donne.

    C'era evidentemente qualcosa che non gli faceva apprezzare l'essere uomo, ma non lo aveva mai detto a nessuno. Quello era un piccolo segreto che nemmeno Tristan - suo compagno di Casata, ma al secondo anno, mentre lui era al sesto, oltre che il suo fidanzato - sapeva. Si conoscevano da anni, erano amici di infanzia, entrambi provenienti da famiglie di Purosangue e mano a mano la loro amicizia si era evoluta in qualcosa di più. Un qualcosa che non faceva altro che riscaldare i loro cuori ogni volta che si parlavano o che passavano del tempo assieme nella Sala Comune, o quando passeggiavano mano nella mano per il parco della scuola.

    Stavano assieme da due anni ormai, ma forse era arrivato il momento di confessare al fidanzato tutto quello. Non poteva ancora esporsi con le altre persone, ma Tristan era un ragazzo molto in gamba, quindi Kiss era sicuro che avrebbe capito e lo avrebbe accettato. Tristan era un ragazzo per bene e lo amava così tanto, per di più Kiss ancora si stava chiedendo se gli piacesse essere uomo o no, quindi non era ancora niente di davvero definitivo. La sua intenzione però era di testare il terreno, anche se la sua idea a riguardo non avrebbe cambiato nulla. Le lezioni erano finite, ma non era ancora tempo di andare a riposare: avevano entrambi gli allenamenti di Quidditch e Kiss voleva parlare con Tristan prima di essi. Chiuse quindi la valigia e scese nella sala comune, cercando il più piccolo, che però non era lì: probabilmente era già andato in Sala Grande a fare uno spuntino. Non capiva bene come il ragazzino riuscisse a mangiare prima degli allenamenti, però era un bene per lui, dato quanto era magro. Arrivato in Sala Grande, Kiss diede un'occhiata alla sua tavolata e sorrise vedendo il compagno finendo di mangiucchiare qualcosa. Con pochi passi felpati lo raggiunse e gli posò le mani sulle spalle, donandogli un massaggio.



    "Abbiamo del tempo prima dell'inizio degli allenamenti, quindi vorrei parlarti in privato." Non si faceva problemi a fare certe effusioni davanti all'intera scuola e Tristan non sembrava esserne contrario per fortuna.

    "Finisco un attimo questo spuntino e ci sono."



    Tristan gli sorrise, appoggiandosi un po' a lui, mentre si godeva il massaggio che Kiss gli stava dando. Non gli ci volle molto prima che si potesse alzare e potesse seguire il ragazzo del sesto anno. Usciti dal castello in silenzio, si avviarono verso il Lago Nero, dove si sedettero non troppo lontani dalla riva. L'argomento non era facile da affrontare per Kiss, che si rigirava i pollici con fare molto nervoso.

    Tristan dal canto suo lo guardava con fare un po' preoccupato, chiedendosi per quale motivo Csacsi fosse così in ansia. Di cosa doveva mai parlargli da scaturirgli un sentimento così potente in lui?



    "Premetto che non so bene come dirtelo... nessuno lo sa, nemmeno i miei genitori, però mi sembra giusto che sia tu a saperlo per primo, perché sei la persona più importante per me, Tristan." Aveva preso un respiro profondo prima di iniziare a parlare e aveva intrecciato le mani nelle sue.

    "Di qualsiasi cosa si tratti, ti sarò sempre accanto, Kiss, puoi sempre contare su di me." La premessa del fidanzato non era stata delle migliori e ora temeva che l'altro potesse avere una qualche malattia, o chissà quale altro problema molto pericoloso.

    "Ti ringrazio. Sappi che se poi mi dovessi trovare schifoso beh... sei libero di dirmelo." Strinse le sue mani, cercando in esse la forza di cui aveva bisogno e lo baciò pure, così da riuscire a calmarsi. "Da queste vacanze estive mi sono reso conto che mi piace indossare vestiti da donna, quindi vestirmi sembrare proprio una donna. Credo... credo che non sono più soddisfatto del mio corpo da uomo, di indossare solo pantaloni e magliette." Il suo sguardo andò a cercare quello del più piccolo, che a differenza di ciò che si era immaginato non era affatto disgustato, più che altro sembrava... stupito? Sì, stupito.

    "..." Tristan non disse nulla all'inizio, non sapeva esattamente come reagire, ma sapeva benissimo che lo avrebbe appoggiato in quello, lo amava in ogni caso. "Questa cosa mi ha lasciato un attimo senza parole, ma sappi che hai il mio più completo appoggio. Ti amo anche se ti piace vestirti da donna o se prima o poi vorresti fare la transizione. Tutto questo non cambierà l'amore che provo per te. Non mi sentirò schifato se andremo a fare passeggiate con te vestito da donna. Ti sarò sempre a fianco."
    Tristan non vedeva il problema in tutto quello, ma poteva capire che Kiss avesse paura del suo giudizio. Prima o poi lo avrebbe dovuto fare sapere anche ai genitori e quello sarebbe stato sicuramente molto più complicato, ma non lo avrebbe mai lasciato solo.
    Negli occhi di Kiss si formarono delle lacrime: lacrime di felicità per l'essere stato accettato dalla persona che più amava al mondo. Era sempre più convinto di non meritarsi un fidanzato come Tristan: era un ragazzo talmente gentile e dolce, che davvero si sentiva fortunato ad averlo conosciuto fin da quando erano piccoli, nonostante la loro differenza d'età. Nonostante i suoi dodici anni, Tristan era palesemente un ragazzo con una mentalità più matura degli altri ragazzini del secondo anno ed era anche per quel motivo che Kiss ne era rimasto folgorato.
    Si era spaventato per nulla, avrebbe dovuto saperlo fin da subito che sarebbe stato accettato da lui e che non gli avrebbe fatto alcun problema. Era proprio per motivi simili che lo amava così tanto: poteva fare anche cose molto stupide, ma non lo avrebbe mai odiato.



    "Grazie, szerelem, tutto ciò significa davvero molto per me. Ti amo."

    ♣ N. d. A.: ♣

    Primo piccolo esperimento sulla coppia Kiss "Vizicsacsi" Tàmas & Tristan "PowerOfEvil" Schrage, tutta dedicata a Broken, che li adora assieme.

    Fandom: RPF LOL
    Personaggi: Kiss "Vizicsacsi" Tàmas, Tristan "PowerOfEvil" Schrage
    Wc: 1030 parole
    La fan fiction partecipa a: Ospiti dallo Spazio - Gemelli indetto da Kaos Borealis con prompt transizione
    #ReclaimHogwarts2020 indetta da Tommykaine

  8. .

    Luna piena



    "C'è la luna piena!"



    Erano ormai le due di notte, Perkz aveva finalmente spento il computer e smesso di giocare per quella notte, concedendosi finalmente un po' di riposo. Si era alzato ed era andato nella stanza del suo fidanzato, stendendosi vicino a lui, che già si era coricato a letto. Aveva notato quel dettaglio poco prima e sapeva che a Ocelote piaceva vederla, quindi alla fine si alzarono e andarono alla finestra, osservandola con occhi ammirati. Era sempre un bello spettacolo che li univa sempre di più, un piccolo gesto dopo una lunga e intensa giornata di duro lavoro.

    Fandom: Rpf LOL
    Personaggi: Luka Perkovic
    Rating: Safe
    Prompt: Luna piena
    Wc: 100

  9. .

    10. Finally



    Stando uno in America e l'altro in Europa, era difficile che Mithy e Zven si incontrassero. Quando però ciò accadeva, tutto l'amore sbocciava all'improvviso, proprio come quella volta. Alfonso si sentì prendere per il colletto della camicia che indossava, proprio mentre stava per recarsi ad un meeting. Quelle mani le avrebbe riconosciute ovunque, anche senza il bisogno di dover guardarne il proprietario.

    Conosceva benissimo anche le labbra che si posarono poco dopo sulle sue, mentre la schiena finì contro il muro che c'era dietro di lui. Le sue mani vennero bloccate da quelle possenti di Jesper e Alfonso non si lamentò quando il danese prese possesso delle sue labbra e poi della sua bocca. Fu un bacio indimenticabile quello, che sapeva di tutta la mancanza che avevano sentito l'uno dell'altro.

    Fandom: Rpf LOL
    Personaggi: Jesper 'Zven' Svenningsen
    Rating: Safe
    Prompt: Immagine 005
    Wc: 130

  10. .

    9. Supporto



    Ocelote aveva visto da qualche giorno Perkz giù di morale: sapeva che gli era morto il padre per un tumore poco prima dell'inizio dello split estivo, ma non si doveva tenere tutto dentro.

    Il ragazzino tendeva sempre a farlo, ma sfogarsi faceva sempre bene e lui era sempre lì a sostenerlo e aiutarlo in ogni modo possibile.



    "Credi in me. Non stai combattendo da solo… Tutti ti siamo vicini in questo momento così particolare della tua vita. Prenditi qualche giorno di vacanza, si vede quanto sei stressato e necessiti di una pausa. Tutte queste partite non ti fanno bene, hai bisogno di rilassarti e non pensare a nulla, cosa che qui non riusciresti a fare."

    Fandom: Rpf LOL
    Personaggi: Carlos 'ocelote' Rodríguez Santiago
    Rating: Safe
    Prompt: "Credi in me. Non stai combattendo da solo…!"
    Wc: 115

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    8. Lontananza



    - Non trovo le parole per spiegare che fa male non avere più te qui affianco a me. -



    Zven



    Quell'e-mail era arrivata a Mithy nell'esatto momento in cui aveva acceso il cellulare dopo essere atterrato all'aeroporto di Berlino. Si erano separati: Jesper era rimasto a Los Angeles, mentre Alfonso era tornato in Europa. C'era ora un oceano e varie ore di volo a dividerli, ma nonostante la lontananza si amavano come prima, se non di più. Trovare orari in cui sentirsi era difficile a causa del fusorario, ma appena potevano si sentivano costantemente.

    Anche a Mithy Zven mancava davvero tanto, ma non potevano cambiare il loro futuro: Jesper non se la sentiva di continuare in Europa e Mithy aveva accettato le sue motivazioni senza fare discussioni davvero molto inutili.

    Fandom: Rpf LOL
    Personaggi: Jesper 'Zven' Svenningsen
    Rating: Safe
    Prompt: Non trovo le parole per spiegare che fa male non avere più te qui affianco a me.
    Wc: 130

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    7. Rischi



    Durante le interviste, a Jankos veniva chiesto molto spesso perché a volte facesse delle scelte non poco discutibili e la sua risposta era sempre la solita: “È inutile fare la cosa giusta, se quella sbagliata ti piace da morire.” Il suo modo di giocare girava attorno a quella frase e, nonostante tutto, Jankos era sempre e comunque il First Blood King indiscusso del campionato europeo.

    A lui piaceva davvero molto fare scelte azzardate e vedere come sarebbero procedute e i suoi compagni lo conoscevano molto bene ormai, era sempre stato così. A Marcin piaceva il pericolo, il fare le scelte sbagliate. A volte aveva anche fortuna e risultavano scelte giuste.

    Fandom: Rpf LOL
    Personaggi: Marcin 'Jankos' Jankowski
    Rating: Safe
    Prompt: “È inutile fare la cosa giusta, se quella sbagliata ti piace da morire.”
    Wc: 110

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    6. Amore non corrisposto



    "Se l'amore non esiste, dimmi allora perché mi sento così triste."



    Il comune accordo che avevano preso all'inizio della loro relazione era difficile da accettare ora: Rekkles lentamente si era innamorato perso di Peke, ma ora avevano deciso di finirla lì. Lo spagnolo probabilmente non aveva mai preso sul serio la loro relazione, ma per Martin era stato diverso.

    Ora che Peke se ne era andato anche dai Fnatic, Rekkles si sentiva ancor più spaesato, l'amore non corrisposto faceva ancor più male e lui lo sapeva benissimo che doveva andare avanti, che non poteva continuare a soffrire in quel modo.


    Fandom: Rpf LOL
    Personaggi: Martin 'Rekkles' Larsson
    Rating: Safe
    Prompt: Drabble race
    Wc: 100

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    5. Aiuto



    La porta si chiuse davanti al naso di Ezreal e il campione, appena si girò si ritrovò nei guai: i ragni di Elise erano ovunque, lo stavano per circondare e lui non aveva alcuna via di scampo. Il suo cuore batteva forte nel suo petto mentre cercava di trovare una soluzione a quel problema, ma non la trovava. Con la via di fuga chiusa gli era impossibile poter scappare da quell'ondata di ragni. Se guardava verso Elise, il biondo la poteva vedere già sorridere, conscia del fatto che non aveva scampo e che non si sarebbe salvato.

    Ezreal però non era un codardo, non era tipo da darsi per vinto alla prima difficoltà, o non sarebbe rimasto lì in quel mondo. Lì non c'era posto per i deboli, o sei forte, o vieni ucciso brutalmente.

    Arretrare non aveva senso, doveva cercare di reagire, ma i suoi attacchi non sarebbero mai stati abbastanza. Con quel pensiero arretrò ancora, prima di finire col sedere a terra dopo alcuni missili che si erano scaricati ai suoi piedi. Missili viola che altri non potevano che appartenare a Kai'sa, come gli venne confermato appena la campionessa si abbassò il cappuccio.



    - Vai, ci penso io qua! -



    Gli occhi di Kai'sa non potevano parlare, ma Ezreal vi aveva letto quelle parole e, prendendo in mano la gemma blu, si girò, intento ad andarsene. Ma non era quello ciò che doveva fare: Kai'sa era arrivata in suo aiuto e lui doveva ripagarla, non poteva lasciarla lì da sola, assolutamente no.

    Nella sua mano si materializzò il suo arco e, con uno sguardo determinato, Ezreal si girò nuovamente, caricando il colpo. Con una capriola lo sparò, mirando a un gruppo di ragni che stavano attaccando la ragazza quelli volarono via assieme al colpo, mentre Ezreal aveva ripagato la ragazza per l'aiuto di poco prima. Insieme formavano una buona squadra e quello era ciò che di più importante poteva esserci in una battaglia: spesso il gioco di squadra era fondamentale, quello singolo non sempre era efficace.

    Sconfitta Elise, i due campioni si guardarono, con qualche piccola ferita di guerra, ma vincitori.

    "Grazie per tutto il tuo aiuto."

    Fandom: LOL
    Personaggi: Ezreal, Kai'sa
    Rating: Safe
    Prompt: Ti sfido a - scrivere qualsiasi cosa su due campioni di LOL
    Wc: 350

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    4. Amnesia



    Hinata era stato chiamato dall'ospedale in seguito ad un incidente stradale che aveva avuto Atsumu. Il setter dell'Inarizaki era stato investito da una macchina senza controllo. Dalla ricostruzione della polizia, chi era alla guida aveva avuto un colpo di sonno e si era schiantato contro il ragazzo, sbattendolo sull'asfalto.

    A Hinata era caduto il mondo addosso, il cuore gli aveva mancato vari battiti mentre ascoltava quella terribile notizia. Aveva preso il primo treno che lo poteva portare nella sua prefettura e dopo tre ore finalmente arrivò all'ospedale dove era ricoverato: aveva dovuto prendere un taxi per evitare di perdersi, ma finalmente era nella stanza dove era ricoverato il suo ragazzo.

    Gli teneva la mano stretta tra le proprie, mentre calde lacrime gli rigavano le guance. Era attaccato a un respiratore, non si era ancora ripreso dall'intervento volto a togliere un'emorragia cerebrale.



    "Lei è il fidanzato, vero?" Un uomo un po' anziano era entrato nella stanza e Hinata alzò lo sguardo su di lui, annuendo appena.

    "Sì... vengo dalla Prefettura di Miyagi, sono arrivato qui il prima possibile. Come... come sono le sue condizioni?" Il rossino aveva paura dell'eventuale risposta, ma doveva assolutamente sapere.

    "Il signorino Miya è in condizioni stabili, abbiamo assorbito un'emorragia cerebrale, ma..." Il dottore decise di fare una pausa, sospirando sconsolato. "Al 99,9% al risveglio sarà affetto da amnesia. Può essere lieve, come anche pesante. Potrebbe non ricordarsi di te, dei suoi genitori, o addirittura di chi lui sia. L'entità però la possiamo scoprire solo quando si risveglierà."



    A quel dottore non piaceva dover dare simili informazioni, però non poteva nascondere la verità. Doveva preparare psicologicamente il ragazzino, anche se era già abbastanza provato da tutta quella situazione. Poco dopo decise di andarsene e lasciarli soli: il rossino aveva bisogno di accettare tutto, anche se era sicuramente difficile.

    Passò almeno un'altra ora prima che la mano che Hinata aveva tra le sue iniziò a muoversi, molto debolmente, ma poteva significare che si stava svegliando, no?



    "Atsumu, sono Shoyo, svegliati, ti prego."

    Ci vollero ancora dei minuti prima che Atsumu riuscisse davvero ad aprirli e si ritrovò spaesato vedendo un soffitto completamente bianco sopra di sé. Aveva anche una maschera sul naso e sulla bocca che lo aiutava a respirare. Aveva male dappertutto, soprattutto alla testa, ma era vivo, no? Un viso non famigliare entrò nel suo campo visivo: non riconosceva quella chioma di capelli arancioni, non ricordava minimamente che quello era il suo ragazzo.



    "Chi... sei...?"



    Ogni parola faceva male, il petto era pesante ed era come se migliaia di coltelli lo stessero infilzando contemporaneamente. Chiuse per qualche attimo gli occhi mentre attendeva una risposta, ma non arrivò: alle sue orecchie arrivarono solamente dei singhiozzi e sul dorso della mano andarono a posarsi varie lacrime.



    "Sono Hinata S-Shouyo... Centrale della Karasuno." Si morse il labbro inferiore, combattendo il desiderio di dirgli anche che era il suo fidanzato, ma non sarebbe stato giusto. Aveva sperato davvero tanto che non si fosse dimenticato proprio di lui, ma era stata una speranza vana.

    "Mh..." Atsumu cercò di ricordarsi, ma il mal di testa peggiorò solamente e lui emise un suono addolorato.

    "Non ti sforzare... non fa niente se non ti ricordi di me, non voglio che stai male."



    Avrebbe cercato più tardi di fargli ricordare di sé: al momento il setter doveva solamente riposare ed era quella la cosa più importante. Gli lasciò andare la mano e non disse nulla, così da non disturbarlo, prendendo in mano il cellulare per scorrere le foto. Forse con quelle si sarebbe ricordato qualcosa...? Provare non gli sarebbe costato nulla, ma un rifiuto lo avrebbe fatto soffrire molto, sì.



    "Siamo fidanzati noi?" Quella domanda arrivò dal nulla, mentre Hinata continuava a sfogliare la galleria del suo cellulare. Il rossino si ritrovò a sussultare, preso completamente alla sprovvista.

    "Beh... sì. M-mi sono fatto tre ore di treno per arrivare fino a qui solo per venirti a trovare e perché ti amo. Qui ho delle foto che ci ritraggono assieme, anche intenti a baciarci."



    Hinata non si era mai sentito così insicuro come in quel momento riguardo ciò che stava facendo: non aveva idea di come avrebbe reagito Atsumu e un rifiuto avrebbe mandato tutto letteralmente a monte. Gli mostrò le varie foto con le mani tremanti, sorridendo nel modo più falso possibile, ma l'altro non sembrò cogliere quel dettaglio. Sembrava concentrato sulle foto e sul cercare di ricordare, ma non riusciva. Anche se si sforzava, non gli tornava nulla alla mente.



    "Al momento non riesco a ricordare nulla. Scusami Shouyou-kun."

    Fandom: Haikyuu!!
    Personaggi: Atsumu Miya, Shouyou Hinata
    Rating: Safe
    Prompt: Tema estratto
    Wc: 755

311 replies since 31/10/2018
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